Ugo Pradella

Ho iniziato la mia carriera quasi per caso, cucinando a casa fin da quando avevo dieci anni per me e i miei sei fratelli, e naturalmente per mamma e papà. Raccoglievo gli ingredienti nell'orto e poi inventavo sempre qualcosa, ottenendo anche qualche successo. È chiaro che, come si suol dire, il miglior condimento e accompagnamento è sempre la fame.

Successivamente ho completato la scuola media perché le finanze familiari erano molto limitate (forse questa è stata la mia più grande fortuna) e ho scelto di frequentare un istituto d'arte e arredamento. Ho optato per la scuola alberghiera di Ferrara, che all'epoca aveva appena aperto. La distanza era notevole e mancavano i soldi, così salivo sull'autobus sempre senza biglietto e cercavo di procurarmi libri fotocopiati come potevo. Ma non ho mai perso la determinazione e ho superato gli esami, tanto che il pomeriggio dello stesso giorno ero già al lavoro in una bellissima cucina sull'isola di Albarella. È stata una sorpresa: non avrei mai immaginato di essere così portato per il lavoro di cuoco. Alla fine della stagione, lo chef mi aveva già offerto un lavoro come capo cuoco e anche il lato commerciale non era male.

Ricordo che i primi stipendi li portavo a casa e mio padre non ci credeva che potessi guadagnare così tanto solo lavorando...!!

Poi sono salito sulle navi e ho imparato davvero molto, parlavo bene l'inglese che la cameriera mi aveva insegnato durante le stagioni nelle isole. Il lavoro di cuoco mi affascinava sempre di più girando il mondo e con la compagnia Princess Cruises facevo costantemente aggiornamenti disparati. Tanto che mi sono appassionato alla tecnologia applicata alla cucina e ho gestito un ristorante per 4 anni che ho abbandonato (piangendo) solo perché due lavori, compreso quello di divulgatore tecnologico, mi assorbivano troppo.

Sono una persona semplice, ma sono un appassionato di ciò che faccio, le persone in generale all'inizio mi guardano con sospetto, do sempre l'impressione di essere un delinquente, ma poi lo dico con orgoglio e mi apprezzano.

La nuova realtà di oggi mi ha portato a pensare che NON bisogna disprezzare i compiti manuali. È evidente che quando si lavora in cucina si lavora sulla base materiale della vita. La verità si trova in cucina. Un cuoco deve essere incredibilmente consapevole.

Mi piacerebbe creare una nuova categoria di cuochi consapevoli e trasmettere questi principi con passione e condivisione. L'obiettivo è creare una nuova categoria di cuochi consapevoli e comunicare questi concetti ai propri clienti.

Utilizzare prodotti che minimizzino i danni ambientali causati dall'eccessivo utilizzo di materie prime. Consolidare una cultura del cibo di base. Avere le basi per valutare le scelte legate all'acquisto e al consumo di cibo consapevole. Valorizzare le interazioni tra potere e cultura, produzione mondiale, consumo e consapevolezza del nostro ambiente circostante.

Dopo aver frequentato la scuola alberghiera, ho proseguito con corsi di gastronomia e sicurezza alimentare in vari luoghi del mondo.
 

Ho accumulato esperienza lavorando in numerosi ristoranti, servizi di catering, sull'Isola di Albarella, sulle navi da crociera di alto livello e ho raggiunto il grado di sous chef. Ho collaborato con aziende produttrici di attrezzature da cucina, apportando innovazione alle tecniche di cottura. Inoltre, ho gestito il mio ristorante. Durante i miei viaggi in tutto il mondo, ho avuto l'opportunità di esplorare e conoscere una vasta gamma di tradizioni gastronomiche. Parlo fluentemente inglese e spagnolo, e mi arrangio anche con il francese.